Il nuovo sistema previdenziale è stato creato per scaricare sulle persone la responsabilità degli sbagli e della scarsa lungimiranza di chi ci governa.
In quest’articolo capiremo insieme perché non avremo la pensione d’anzianità e cosa hanno architettato per tenerci incollati alla scrivania a lavorare, in modo da evitare la bancarotta schiavizzandoci fino a quando non saremo in punto di morte.
Informazioni di base
- Avere almeno 20 anni di contributi e avere 66 anni e 7 mesi per l’uomo o 65 anni e 7 mesi per la donna, ma solo se ci spetta una pensione di almeno 670 euro, altrimenti si passa al punto 4.
- Avere almeno 20 anni di contributi e avere 63 anni e 7 mesi, ma solo se ci spetta una pensione di almeno 1250 euro, altrimenti si passa al punto 4.
- A prescindere dall’età, aver lavorato per almeno 42 anni e 10 mesi (41 anni e 10 mesi per le donne).
- Avere almeno 70 anni e 7 mesi di età e aver lavorato per almeno 5 anni.
Quindi quando andremo in pensione?
Oggi si possono fare solo ipotesi, tutto dipenderà dalle nuove riforme, ma soprattutto dall’andamento dell’economia, perché, come abbiamo appena visto, i requisiti per andare in pensione prima dei 70 anni dipendono dall’importo della pensione stessa, ma questo a sua volta dipende dall’andamento dell’economia!
Fondo Pensione e Pensione Integrativa
Viste le prospettive pensionistiche ti sarà sicuramente venuto in mente di fare un fondo pensione, e anche se non ti è venuto in mente te lo avranno sicuramente proposto in banca o in qualche assicurazione, in modo tale da creare la tua pensione integrativa che andrà a sommarsi con quella “statale”.
Ormai i fondi pensioni vengono proposti anche nei bar, nei supermercati e quasi ovunque perché costituiscono un business multi milionario.
Il vero obiettivo di questo articolo è quello di insegnarti come puoi utilizzare il fondo pensione per ottenere il massimo dei benefici possibili.
Il fondo pensione integrativo ha 2 possibili fonti di entrata.
La prima è caratterizzata dal TFR (trattamento di fine rapporto) che viene versata direttamente dal tuo datore di lavoro, è una fonte facoltativa ovvero hai la possibilità di decidere se lasciare il TFR in azienda, con i relativi rischi che dopo vedremo, oppure puoi decidere di versarlo nella tua posizione pensionistica integrativa.
La seconda componente è un versamento facoltativo a tuo carico, che può essere effettuato mensilmente o annualmente.
Molto spesso se effettui un versamento personale il datore di lavoro sarà tenuto a versare una parte a nome tuo, che solitamente corrisponde ad una somma compresa tra l’1 e il 2% della busta paga.
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Come Usare il Fondo Pensione in Modo Ottimale
Essendo nel settore finanziario dal oltre 10 anni posso dirti esattamente le strategie che utilizzo personalmente per massimizzare al massimo l’utilizzo della pensione integrativa.
Cosa fare con il TFR?
Hai 2 possibilità.
Se vuoi andare in pensione giovane e vivere di rendita puoi decidere di fartelo mettere in busta paga in modo tale da massimizzare i tuoi guadagni annui.
Facendo cosi però il TFR entra a far parte del tuo reddito e viene tassato interamente di almeno il 23% (aliquota IRPEF minima).
Se invece prevedi di lavorare fino alla pensione tradizionale ti consiglio di metterlo nel fondo pensione integrativo.
Questo ti permette di risparmiare moltissime tasse in quanto verrà tassato con un’aliquota agevolata (che va dal 9 al 15% in base all’anzianità del tuo fondo pensione).
Se decidi di tenere il TFR in azienda devi sapere che nel momento del pensionamento ti viene riconosciuto interamente in busta paga contribuendo a fare cumulo sul tuo reddito, e proprio per questo motivo ti troverai a pagare migliaia e migliaia di euro di tasse aggiuntive.
Ricorda che con il fondo pensione puoi chiedere anticipazioni solo in caso previsto dalla legge ovvero (ed entrambi solo dopo 8 anni dall’apertura):
- 30% per qualsiasi motivo
- 70% per acquisto prima casa
–> Personalmente metto interamente il mio TFR nel fondo pensione
Dovrei fare versamenti aggiuntivi personali?
Sinceramente ti consiglio di si.
Ti consiglio di mettere il minimo possibile, in modo tale da aver diritto al versamento aziendale “gratuito” che va dall’1 al 2% della tua busta paga lorda.
Mi rendo conto che non è tantissimo ma corrispondono ad almeno 200 euro annui completamente gratuiti.
Inoltre per ogni versamento personale godremo di un’agevolazione statale che ci permette di portare in deduzione tale importo.
Cosa significa?
Che se verso ad esempio 1000 euro all’anno nel fondo pensione avrò diritto ad una deduzione (ovvero su quei soldi ho diritto ad un rimborso di tasse già pagate) che mi garantiranno almeno 230 euro di rimborso con il 730 dell’anno successivo
–> Personalmente faccio un versamento minimo mensile che mi garantisce il contributo aziendale “gratuito”
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Conclusioni
Anche se il mondo pensionistico sta andando decisamente in declino, è possibile massimizzare i benefici dall’utilizzo di un fondo pensione integrativo sfruttando i versamenti aziendali e i bonus fiscali.
Tuttavia ti ricordo di fare versamenti facoltativi minimi su questo strumento e di massimizzare il risparmio tradizionale.
Ti ricordo che puoi vivere di rendita partendo da zero mediamente in 10 anni!
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A presto
Giorgio
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