Felicità interna lorda: La via per la felicità

Per me la serenità vale più della felicità. Felicità è una parola molto sopravvalutata. È la gioia che conta, o la beatitudine.
(Henry Miller)

Quante volte hai sentito parlare di FIL, ovvero felicità interna lorda?

Sono pronto a scommettere che non l’hai mai sentito nominare prima d’ora.

E quante volte hai sentito parlare di PIL, ovvero la sigla di prodotto interno lordo?

Magari non ci hai fatto caso ma se presti molta attenzione alle varie trasmissioni per radio o in tutti i telegiornali dicono almeno un centinaio di volte al giorno.

Il PIL è una specie di indicatore che individua la capacità di “produzione” e di un paese e più cresce questo indice e maggiore sarà il progresso o crescita di un paese.

Ad esempio se senti che il PIL dell’Italia è cresciuto dell’1,8% nel 2017 significa che il valore della produzione di beni e servizi nel nostro paese è migliorato rispetto all’anno precedente ed è un buon significato.

Al contrario se senti che il PIL dell’Italia è sceso del 2% nel 2017 significa che il valore della produzione di beni e servizi nel nostro paese è peggiorato rispetto all’anno precedente ed è un brutto segno.

Il PIL prende in considerazione solo ed esclusivamente un dato economico del paese senza tener conto di altri fattori molto importanti come ad esempio la felicità della popolazione.

Mi sembra che l’unico obiettivo di ogni paese e stato sia esclusivamente quello della crescita economica senza tener conto di cose che son molto più importanti.

Da un punto di vista economico, rispetto agli anni 50 siamo il doppio più benestanti ora… ma una cosa incredibile è che sebbene (quasi) tutti abbiamo tutto quello che ci serve in abbondanza, la felicità è esattamente allo stesso livello di 60 anni fa.

Questi semplici dati ci dimostrano che la produzione e il benessere economico di un paese non è per forza un segno di felicità.

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Il Bhutan e la felicità interna lorda

Serenità è quando ciò che dici, ciò che pensi, ciò che fai, sono in perfetta armonia.
(Mahatma Gandhi)

Quasi tutti gli stati del mondo sono focalizzati esclusivamente sulla crescita economica del proprio paese che come hai visto sopra è misurabile con il PIL (prodotto interno lordo).

Nonostante questa svolta materialistica e consumistica del mondo c’è un paese che ha deciso di invertire questa rotta e ha scelto di cambiare completamente le regole del gioco.

Il Bhutan è un piccolo paese asiatico (puoi vederlo nella mappa qui) situato ai piedi del Tibet e vicino a Nepal e India.

Si tratta di uno stato veramente piccolo con appena 800’000 abitanti e un PIL pro capite di appena 2800 dollari l’anno.

Alcune delle caratteristiche principali del Bhutan in sintesi:

  • E’ uno degli stati più poveri della terra
  • Nonostante questo nessuno muore di fame
  • Non esistono mendicanti
  • Non esiste criminalità
  • Sanità e istruzione gratuita
  • oltre il 60% del territorio per legge deve essere composto da foreste
  • L’indice di felicità è quasi il doppio di quello di paesi super sviluppati come USA e i paesi europei

Il governo del Bhutan ha deciso di investire la maggior parte delle risorse per garantire alla popolazione un maggior indice di felicità possibile.

Anziché distruggere le foreste per creare energia da vendere ad altri stati preferisce la natura.

Anziché costruire grandi fabbriche preferisce mantenere i lavori tradizionali.

Anziché puntare sulla produttività e sulla competizione, punta sulla collaborazione come una grande famiglia.

Le tradizioni antiche vengono portate avanti di generazione in generazione da centinaia e centinaia di anni e sono praticamente identiche a cento anni fa.

Il governo Bhutanese prima di tutto riconosce che l’individuo, oltre ai bisogni di tipo materiale, ha necessità di carattere etico e spirituale.

Il miglioramento degli standard di vita deve comprendere il benessere interiore, i valori culturali e la protezione dell’ambiente, mentre lo sviluppo deve puntare ad aumentare la felicità delle persone, piuttosto che la crescita economica.

I soldi e i bene materiali non contribuiscono alla felicità delle persone, a patto ovviamente che vengano soddisfatti i bisogni indispensabili per la sopravvivenza dell’uomo come mangiare, dormire e avere una casa.

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Conclusione

Come hai visto non serve tanto per migliorare la qualità della tua vita e di quella delle persone.

Tutti i governi del mondo dovrebbero prendere spunto dal piccolo Bhutan per la gestione delle risorse e della popolazione, con l’unico fine di aumentare la felicità e non il PIL.

Spero che in futuro tutti acquisiscano questa consapevolezza e che le cose cambiano ma detto sinceramente… la vedo molto dura soprattutto in Italia.

 

 

Risorse che potrebbero esserti Utili

Sito del Bhutan

Definizione di felicità interna lorda

 

 

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A presto

Giorgio

 

 

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